Lezione semiseria sui rendimenti di un fondo di investimento – Prima parte
Spesso sento dire da clienti o potenziali tali che dopo aver osservato un fondo dai buoni rendimenti passati, poi quando vi hanno investito sono rimasti delusi da performance minori o addirittura negative. Dopo di chè, avendo incolpato cabala e cattiva sorte, la Spectra e compagnia bella, la fiducia nei mercati e negli investimenti finanziari vacilla.
Detto che non è mai una buona idea investire in un fondo solo per il rendimento passato senza conoscere il gestore, il suo stile, la filosofia del fondo e cosa compra, vorrei oggi disquisire sulla differenza tra rendimento medio aritmetico e rendimento medio geometrico
La prima grandezza, cioè il rendimento medio aritmetico, è ciò che osserviamo quando guardiamo da fuori un fondo di investimento, sui giornali o sulle schede prodotto.
Vi faccio un esempio: se il fondo A negli ultimi 2 anni ha reso rispettivamente il -5% e il +10% avrà avuto un rendimento medio aritmetico di -5%+10%=+5%:2anni= +2,5% annuo.
Anche il fondo B che ha reso negli ultimi 2 anni il +25% e il -20% avrà avuto un rendimento medio aritmetico del +2,5% annuo (25-20=5:2=2,5).
Tizio, che HA effettivamente investito 100€ nel fondo A e 100€ nel fondo B, dopo due anni controlla il suo capitale e si ritrova con:
Fondo A : €95 dopo il primo anno (-5%) e €104,5 il secondo anno (€95 +10%) = performance cumulata nei 2 anni 4,5%
Fondo B : €125 dopo il primo anno (+25%) e €100 il secondo anno (€125-20%) = performance cumulata nei 2 anni ZERO
Due fondi che guardando nello specchietto retrovisore hanno rendimento medio aritmetico uguale, nella realtà applicando i tassi annui alle somme EFFETTIVAMENTE investite producono capitali e quindi rendimenti diversi.
La volatilità mangia il montante, cioè erode la performance cumulata.
Ma senza volatilità non vi è rendimento.
La consulenza è anche trovare il giusto trade off tra rischio e rendimento per finanziare ognuno degli obiettivi di vita che ci prefiggiamo.
Non perdere la prossima puntata….